Il caso denominato “affittopoli” anche quando la giustizia avrà stabilito tutte le responsabilità o gli eventuali reati, lascia sul tappeto una cattiva gestione del consistente patrimonio di alloggi posseduto dal Comune di Bergamo. Basta scorrere alcuni siti Internet di città grandi e piccole per verificare quanta poca trasparenza viene esercitata da noi. L’occasione è preziosa per ripensare a nuove e chiare procedure che non possono prescindere dalla pubblicazione di tutta la normativa vigente, dei bandi di assegnazione con i nomi degli aventi diritto che devono essere aggiornati almeno due volte l’anno cioè ogni semestre, nonché l’elenco dei diversi cambiamenti a seguito delle modifiche dei nuclei familiari. Così come avviene per le graduatorie per i posti negli asili nido o, come, ad esempio la Regione Lombardia che mette in rete tutti gli aventi diritto al contributo-casa.
L’attività fin qui svolta è nota solo agli uffici che si occupano degli alloggi comunali, mentre esiste ed opera con più chiarezza, almeno così si evince dal sito, l’Aler Bergamo. Proponiamo una convenzione fra quest’ultima e l’Amministrazione comunale che porterebbe ad una economia di gestione: si tratta di uffici amministrativi che operano nel medesimo campo. Questo è uno dei suggerimenti che avanziamo, ma il più’ importante e inderogabile è quello di rendere pubblici i bandi, le graduatorie, gli aventi diritto al contributo affitto, gli aventi diritto al rimborso per spese di manutenzione straordinaria (se consentite), cioè dare un senso alla tanto sbandierata trasparenza della pubblica amministrazione. Esercitare il diritto e il dovere di informazione può essere un deterrente per tutti gli attuali o futuri amici, parenti e raccomandati.
Carla Pozzi Arzano
Lista Civica Bergamo Cambia